venerdì 10 ottobre 2008

Possibili pianti nell'accostamento di piastrelle, e odore di chiuso.

Il tappeto non puo essere la mia sedia, ne il tuo seggiolino, mi dispiace,
ma scappo, appena posso, dal rigore della non polvere.
Ci rincontreremo, ne sono sicura, e allora forse ti parlerò.
Nell'abbandono di strade che per anni mi hanno accolta, il percorso da fare mi sembra infinito.
Cosi finisco a guardarvi, dai circoli di seconda,
dove non voglio essere di peso a nessuno,
ma con il mio zoppichio sociale mi chiedo quale e dove sia la verità.
Dall'abbondanza al minimo accenno quasi invisibile,
rabbia e confusione, dopo bicchieri non troppo alcolici,
ecco che allora, capisco che quello che cercavo non esiste.
Eppure ero convinta che non fosse cosi, nel vicolo coperto.
Sogni di piaggie con vaccino e viaggi collinari,
Resisto bene fra muri nuovi, e medaglie dalla forma rettangolare,
mi domando,
cosa mancava o cosa era di troppo?
Isolarsi a distanze connesse, mi avvicino, possiamo andare avanti,
che non vedo i cicchini puntatori.
La verità sta nello spostare posaceneri traboccanti al buoi?
Mi ricordo la leggerezza di una mattina tiepida che avrei voluto non mi abbandonasse.
Il pensiero costante di piangere, mi riporta a sognare.

Nessun commento: