venerdì 29 agosto 2008

Sguazzare nel rispetto, di non averlo.

Mi anno sempre detto di portare
rispetto,
nei confronti delle altre persone,
rispetto che arriva con il ragionamento,
ingoiare parole dette,
oggi troppe,
oggi che non sono quella di ieri,
dove solo la tua voce mi crea ira.
Dov'e finito il rispetto per me stessa?
Per quello che faccio?
Solo critiche e dispezzo,
date dalla gelosia
di quelli che credino siano i
riflettori.
Silenzio,
forse sto solo aspettando il momento giusto,
piu opportuno,
inutile fare la vittima,
anche se la parte riesce bene,
ma non troppo convincente.
Cattiveria giovane,
ma questo la chiesa non lo insegna vero?
Le mie parole, inaspettate,
colpiscono il bersaglio,
scaraventate in faccia,
le comparse, armi a doppio taglio invisibili,
ma udibili,
ma tu ai fatto di peggio,
la data anagrafica, cancellata,
continua a lamentarti
rendendoti conto di cio che sei,
agli occhi di persone
con occhi,
aspettando carezze di plastica.
Probabilmente non sarei dovuta stare al tuo gioco,
costruito dai no altrui,
e dal tuo bisogno di risplendere in vetrina
un'attimo di suono il mio,
la voce scivolosa
la tua.

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