Tempo da ripulire,
collane da indossare,
il mio stomaco mugola,
in bocca solo l’amaro,
deragliamenti di stati d’animo,
caffè bollente,
prime foglie secche,
di chi e la colpa, se esiste?
Sostare, e rimandare a dove a cosa?
L’altra me non sta in silenzio,
quello che sento sono insulti,
lascio stare non mi danno fastidio,
mentre mi gusto il calore sul perimetro del mio corpo
voglio sentire il limite,
ma come sono capace anche di questo?
Diventano più chiari e forti, non mi piacciono, non mi mettono a disagio,
ma rabbia,
rabbia.
Quando ora le spine sono quel che sento ,
le parole di stamani di quella voce cruda e avvolgente mi mancano.
Pretese e fiducia,
speranza dell'incostanza,
nella trasparenza, le chiavi di casa,
fanno rumore.
sabato 6 settembre 2008
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